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Una breve vacanza con Flora


di maktero
06.04.2025    |    33    |    0 8.0
"Flora mi sveglio scuotendomi, eravamo arivati a casa sua; io aprii gli occhi con difficcoltà, presa dalla stanchezza; un poco intontita..."
Terminato l'ultimo girato, mentre sono sfinita a terra Flora mi si avvicina e mi racconta quanto si sia divertita a lavorare con me.
Mi chiede se voglio passare qualche tempo con lei e con il suo cane Rombo.
Io le rispondo che mi sarebbe piaciuto molto essere utilizzata da lei ma che io non potevo disporre dei miei desideri.
Doveva chiedere il permesso alla padrona Fellina.
Flora si alontanò per parlare con mia sorella; le vidi conversare; in quel mentre di spossamento qualcuno, forse un operatore eccitato approffittò del mio corpo e si mise ad incularmi.
Io mi abbandonai esausta alla sua violenza.
Mentre quel bruto approffitava del mio corpo si avvicinarono Fellina e Flora, guardando spazientite quel bestione che mi prendeva.
Aspettarono indispettite che il bruto arrivasse al suo piacere; poi quando quello contento si sfilò e si allontanò, Felina si inchinò verso di me per dirmi che aveva ascoltato i desideri di Flora e che mi concedeva di passare qualche giorno di vacanza con lei.
Io ringrazai Fellina per la concessione; poi, lei, come saluto mi sputò in bocca e mi augurò di divertirmi.
Poi si allontanò; rimasi con Flora che mi disse che per portarmi via mi avrebbe dovuto coprire in qualche modo visto che ero completamente nuda.
Le dissi di chiedere a Felina se c'era un indumento per me.
Flora si allontanò per raggiungere Fellina e poi si diresse verso lo studio; ritornò dopo pochi minuti con la mia maglietta; l'unico capo di abbigliamento che possedevo.
Flora molto gentilmente mi porse quello straccio sporco e sdrucito; io lo indossai per assumere una forma appena decente per non imbarazzare troppo chi mi trasportava.
Flora prese per il collare Rombo e mi disse di seguirli a quattro zampe; io la seguii estatsiata per il suo incedere immensamente maestoso e dolcemente femminile allo stesso tempo.
Arrivammo alla macchina; Flora sistemò Rombo nel retro attrezzato con la rete per il cane e poi me al posto del passeggero, fui stupita da un simile tratammento di favore; in genere venivo trasportata nel bagagliaio.
Durante il viaggio verso la casa di Flora avemmo modo di parlare parecchio.
Flora era attratta dalla mia natura masochistica e sottomessa e dalle mie depravazioni, chiacchierò molto, soprattutto sulla mia disponibilità ad avere rapporti con cani, cosa che le piaceva moltissimo.
Anche lei aveva rapporti con Rombo, ed amava chi condivideva quel tipo di rapporto sessuale.
Io inizialmente ascoltai i discorsi di Flora con attenzione finche poi col tempo cominciarono a sovrapporsi gradualmente alla mia stanchezza.
Via via le parole di Flora divenirono sempre più flebili per le mie orecchie e la mia mente finchè cominciai a scivolare sempre di più nel torpore fino ad addormenttarmi.

Flora mi sveglio scuotendomi, eravamo arivati a casa sua; io aprii gli occhi con difficcoltà, presa dalla stanchezza; un poco intontita.
Lei mi fece scendere dalla macchina.
Fece scendere anche Rombo che si direse nella sua cuccia nel canile; io con gli occhi pesanti, e la mente intontita ed abbituata ad essere degradata immaginavo che Flora mi avrebbe rinchiusa nel canile insieme a Rombo; invece con mia grande, grandissima sorpresa lei mi porto dentro casa.
Non ci potevo credere venivo ammessa ad una abitazione per umani invece di essere gettata come al solito nei luoghi riservati alle bestie.
Dapprima apprezzai questa gentilizza; ma poi divenni dubbiosa; la mia natura sottomessa e masochista voleva, desiderava umiliazioni e sofferenza, per cui da una parte ero scontenta, tuttavia per una volta apprezzavo un trattamento umano.
Ero combattuta!
Vedendo la mia stanchezza, Flora mi fece dirigere verso una piccola stanza dove c'era una branda; una branda con un materasso; guardai quella cosa come un lusso, ed ero quindi incerta che fosse destinata a me.
Ma poi Flora mi disse che potevo dormire lì.
La mia perplessita aumentò da tanto, tanto tempo non ero stata trattata così bene; ero veramente scombussolata.
Mi buttai su quel materasso era la prima volta dopo non sò quanti mesi che provavo una simile comodità.
Flora comprese dal mio sguardo la mia soddisfazione per il suo trattamento umano e mi diede la buonanotte allontanndosi; rimasi smarrita; da quanto tempo non sentivo la buonanotte.
Io sprofondai in quella comodità per me quasi oramai sconosciuta e mi addormetai di colpo esaurita dalla fatica e confortata da quella inaspettata comodità.







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